
Niccolò Budoia
21 giugno 2025
WRC
Torniamo con la memoria a due settimane fa, quando Roberto Daprà e Luca Guglielmetti hanno vinto il WRC2 in Sardegna. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Hanno dovuto saltare il San Martino, gara di casa e prima gara vinta in carriera lo scorso giugno, perchè dovevano prendere il volo per la Grecia, dove correranno il prossimo fine settimana. Ma ci siamo fatti comunque raccontare dalla sua voce com'è andato il Rally Italia Sardegna di Roberto Daprà, che insieme Luca Guglielmetti ha vinto il WRC2 chiudendo splendido terzo di classe a bordo della Skoda Fabia RS Rally2 di Delta Rally. Un successo che ha consentito a un pilota italiano di riportare il tricolore in cima al WRC2 dopo il successo di Fabio Andolfi e Simone Scattolin in Corsica nel 2019, e dopo quello di Andrea Crugnola e Pietro Elia Ometto a Monza nel 2021 (era WRC3, perchè il WRC2 era riservato alle Rally2 ufficiali). Ecco cosa ci ha raccontato il trentino.
Roberto, com'è stato vincere a Olbia?
"È la prima volta che piango durante un rally. Mi sono commosso già prima della Power Stage quando abbiamo preso la leadership".
E la Power?
"Mi sono girato a inizio prova, poteva essere tutto compromesso. Ho dovuto mettere la retro, ho perso qualche secondo, Luca mi ha solo detto "no, Roby!" mentre andavamo lunghi. Ho pensato che fosse andata, che non avremmo mai potuto vincere".
Eppure è successo. Perchè?
"Ho pensato: o la coppa o la scocca. Mi sono gasato davvero, non avevo mai spinto così prima d'ora".
E allo stop?
"Non sapevamo niente, non avevamo idea se ce l'avessimo fatta o meno. Il GPS del Mondiale ci dava i tempi degli altri, ma non capivamo lo stesso. È stata una liberazione".
Te l'aspettavi di vincere in casa?
"Ma neanche lontanamente. Non ho mai aspettative quando mi metto in gara. Ecco, magari speravo di finire fra i primi cinque, quello sì. Siamo stati anche fortunati, vista l'uscita di Emil Lindholm sulla terz'ultima e la foratura di Lauri Joona (sulla Fabia RS di Munaretto, altro pezzetto italiano, ndr) nella penultima, ma non è stato solo quello".
E cos'è stato secondo te?
"Gli altri hanno sbagliato perchè hanno esagerato, probabilmente. Noi siamo riusciti a non commettere errori decisivi".
Quando hai iniziato a crederci davvero?
"Al podio quando nella prima della domenica abbiamo dato 20" a Martin Prokop. L'obiettivo era solo quello di non farci prendere da Jan Solans in quel momento, ma allora ci siamo resi conto di aver iniziato davvero forte. Abbiamo iniziato a pensare alla top 4".
E poi?
"Nel primo passaggio stavo per fare la fine di Lindholm, andando un po' lungo dopo quel salto. Joona ci era davanti di mezzo minuto, Prokop dietro di 5"9. Dovevamo solo tenerlo dietro, ma quando abbiamo visto Joona fermo dopo lo stop abbiamo capito di essere primi".
E?
"E mi veniva da piangere. Mi sono concentrato per non farlo, ancora non potevo proprio".
Il primo pensiero? "Ero contento per tutti, per me, per Luca, per la mia famiglia, anche per l'ACI che ci ha aiutato molto. Abbiamo vinto nella nostra gara, è stato molto bello".
E il primo a congratularsi?
"Appena ho aperto Whatsapp mi sono trovato sessanta messaggi, e poi allo stop c'era un mondo di gente. Luca era quasi in panico al timbro, aveva paura di sbagliarlo (ride, ndr)".
E ora la Grecia, cosa cambia dopo questa vittoria?
"Nulla, davvero. Darò il massimo come sempre, poi vediamo cosa arriva. Siamo in testa al WRC2 Challenger, ecco. Intanto siamo lì".

Daprà: "Nella Power in Sardegna siamo andati lunghi, poi mai così veloce"
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